WARSAW MUMMY PROJECT

5000 anni fa lungo il Nilo sono state create le prime mummie – tracce della cultura dell’antico Egitto.
Quale storie si nascondono sotto le bende?
Scopri il mondo delle mummie nella tecnologia del XXI secolo…


CONOSCI IL PROGETTO

Warsaw Mummy Project è una iniziativa di un gruppo di archeologi e bioarcheologi dell’Università di Varsavia. Il loro scopo è la complessa analisi delle mummie egizie sia umane sia animali preservate nel Museo Nazionale di Varsavia.

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MUMMIE IN NUMERI

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MLN DI CANI

sono stati mummificati nell’Anubion

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TOMBE

sono state scoperte nella Valle dei Re

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ORGANI

venivano asportati dal corpo:
fegato, intestini, polmoni e stomaco

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VERSO IL A.C.

gli antichi Egizi hanno creato le prime mummie

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MKW DI LINO

sono stati usati per la mummia di Waha in Tebe

CONOSCI LE TECNICHE DELLE INDAGINI

Esaminare, ma in che modo? Come imparare di più e scoprire la verità? Le ricerche sono state divise in due fasi: la prima non invasiva e la seconda in laboratorio.

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ESAMINA LE MUMMIE DEI GATTI

Già oggi puoi conoscere la parte della nostra ricerca e vedere cosa nascondono dentro di se le mummie. Vedrai l’interno delle mummie grazie alle indagini ai raggi X.

ESAMINARE LA MUMMIA DI UN BAMBINO

CONOSCI LA SQUADRA

MARZENA OŻAREK-SZILKE

MARZENA
OŻAREK-SZILKE

archeologo d’Egitto,
bioarcheologa e paleopatologa

KAMILA BRAULIŃSKA

KAMILA
BRAULIŃSKA

archeologo d’Egitto,
zooegittologa

WOJCIECH EJSMOND

WOJCIECH
EJSMOND

archeologo d’Egitto

IT

CONOSCI IL PROGETTO

Le mummie egiziane sono una eccellente risorsa per conoscere la civiltà del Nilo, non solo per quanto riguarda i faraoni, ma anche i comuni abitanti. Esse costituiscono una infinita fonte di informazioni che riguardano la vera vita quotidiana nell’antico Egitto, cultura e credenze legate alla sepoltura. Le mummie ci danno la possibilità di rispondere anche alle più dettagliate domande al riguardo dell’età, cause della morte, le malattie contratte, livello della vita o anche livello dello stress degli antichi Egizi. Tutto questo grazie alle avanzate tecniche di ricerca.

CONOSCI LE TECNICHE DELLE RICERCHE/ INDAGINI

La prima fase comprende la tomografia assiale computerizzata (TAC), radiografia, dattiloscopia (impronte digitali, palmari e plantari) e anche analisi macroscopiche dei metodi di mummificazione e dello stato di conservazione dei tessuti.

La seconda fase è molto più complessa. Essa comprende le indagini in laboratorio per le quali è necessario l’uso delle tecniche invasive per prelevare piccoli campioni dei tessuti, tra i quali il metodo laparoscopico. Queste indagini ci permetteranno di scoprire se sono visibili i segni di varie malattie, come i tumori, traumi, fratture, malattie metaboliche, infettive, vascolari o parassitosi.

Il progetto prevede anche la cooperazione con i Carabinieri italiani specializzati nell’analisi dattiloscopica. Il loro lavoro ci permetterà di rilevare le caratteristiche delle linee papillari degli antichi Egizi. Gli Italiani prelevarono anche le impronte dei piedi mummificati per stabilire dominante attività dei personaggi durante la vita o i loro difetti di postura.

Grazie alle tecniche radiografiche ad avanguardia sarà possibile anche scoprire gli oggetti nascosti tra le bende, come gli amuleti e gli elementi legati alle pratiche funebri.

Wojciech Ejsmond

archeologo d’Egitto

Laureato nell’Istituto di Archeologia dell’Università di Varsavia, con la tesi di laurea biennale intitolata „I templi egiziani nel periodo predinastico e arcaico”, elaborata sotto la guida di prof. Andrzej Niwiński. Attualmente fa parte di studi interdisciplinari di dottorato nel Centro delle Ricerche sull’Antico di Europa sud-orientale UW, dove sta preparando le tesi di dottorato sotto la guida di prof. Karol Myśliwiec. Più volte premiato, eg. borsista con borsa di studio Start, assegnata dalla Fondazione per la Scienza Polacca per gli eccezionali giovani ricercatori. Da anni coinvolto nell’attività scientifica. Attualmente direttore delle ricerche archeologiche a Gebelein (Egitto meridionale). Membro degli scavi in Siria, Turkmenistan, Montenegro e Italia. Autore di numerosi articoli legati all’archeologia d’Egitto e Vicino Oriente. Membro della redazione di „Medżat – Studia Egiptologiczne” (Medzat – gli Studi egittologici) e del consiglio dell’Associazione Internazionale degli Studenti di Egittologia, e anche d’ Associazione Internazionale degli Egittologi, Associazione Europea di Archeologi e alcuni gruppi scientifici studenteschi dell’Università di Varsavia. Partecipante a numerose conferenze internazionali. Spesso invitato alle presentazioni per il pubblico internazionale, per presentare i risultati delle sue ricerche a Gebelein.

Come viaggiatore ha visitato in autostop quasi tutto il Vicino Oriente e Asia Centrale. Il frutto di tali viaggi sono le mostre fotografiche, presentazioni ed articoli che divulgano la scienza.

Kamila Braulińska

archeologa, zooegittologa, fotografa archeologica, specialista in attività turistica

Laureata in archeologia nell’Istituto di Archeologia dell’Università di Varsavia, dove un paio di anni fa ha difeso la tesi di laurea biennale, riguardante i cani in Egitto. Attualmente alla Facoltà di Storia di UW scrive la tesi di dottorato sugli animali nell’antico Egitto, sotto la guida di prof. dr hab. Adam Łukaszewicz e studia egittologia alla Facoltà di Studi Orientali dell’Università di Varsavia. E’ interessata alla zoologia d’Egitto e Africa, zooarcheologia (analisi dei resti degli animali nella forma di scheletri che vengono scoperti durante gli scavi archeologici), mummie di animali, zoogeografia (collocamento delle varie specie di animali nel mondo), osteologia (la scienza delle ossa), psicologia di animali e i loro comportamento, cinofilia e anche antropologia fisica. Kamila ha trascorso in totale in Egitto il periodo di 38 mesi, ovvero più di 3 anni, lavorando nelle missioni archeologiche, visitando i musei, le biblioteche specialistiche e i siti archeologici, spesso difficilmente raggiungibili. Multipla borsista del Ministero della Scienza e Istruzione Universitaria con le borse di studio del Centro di Archeologia Mediterranea di UW, trascorse pienamente in Egitto. Ha abitato in questo paese anche privatamente, lavorando scientificamente, e nello stesso tempo provando a migliorare la vita degli animali, ai quali è legata da quasi tutta la sua vita. Fino ad oggi ha adottato 3 cani abbandonati‚ 2 in Polonia ed uno a Cipro, dove abitava e lavorava come volontaria nel canile.

Membro dei lavori archeologici a Deir el-Bahari (il tempio di Hatshepsut), Berenice (città e porto ellenistico-romano), Valle dei Re (tomba del Ramesse IV), Tell el-Retaba (fortezza di Nuovo Regno), e in altri posti nel mondo. Ha partecipato a 15 conferenze scientifiche, tra le quali 9 internazionali – in Inghilterra, Argentina, Spagna, Italia, Croazia e Polonia. Autore di numerosi articoli scientifici. Partecipante a numerose attività didattiche e membro di varie associazioni, tra le quali si può nominare l’International Association of Egyptologists or International Council of Archaeozoology. Divulgatrice di archeologia, di antico Egitto e di conoscenza di animali.

Marzena Ożarek-Szilke

archeologa d’Egitto, bioarcheologa, paleopatologa, membro della Società Polacca di Antropologia

Ha finito sia triennio sia biennio nell’Istituto di Archeologia dell’Università di Varsavia (specializzazioni: antropologia fisica, bioantropologia, Archeologia dell’antico Egitto, Egitto greco-romano e la cultura di Oriente ellenistico), scrivendo la tesi di biennio intitolata “Tecniche moderne delle ricerche sulle mummie”, sotto la direzione di prof. dr hab. Andrzej Niwiński dell’Istituto di Archeologia UW. Attualmente sta finendo di scrivere alla Facoltà di Storia di UW la tesi di dottorato di carattere interdisciplinare, intitolata “Condizioni della vita e stato di salute degli abitanti dell’Oasi Fayoum sulla base della ricerca dei resti scheletrici dal cimitero A di Naqlun in Egitto”, elaborata sotto la guida di prof. dr hab. Andrzej Łukaszewicz dall’Istituto di Archeologia Uw e prof. dr hab. Maria Kaczmarek dall’Istituto di Antropologia della Facoltà di Biologia dell’Università di Adam Mickiewicz a Poznań.

Interessi di ricerca: archeologia d’Egitto, mummificazione, antropologia fisica, anche giudiziale, paleopatologia, anatomia umana, tafonomia, storia di medicina e metodi delle ricerche di resti umani. Si occupa dell’analisi scientifica di resti umani sia mummificati, scheletrici, sia di ceneri, dal 2006. Durante questi anni ha collaborato e.g. con il Museo Nazionale di Stettino, il Centro della Ricerca di Autostrade di IAUW e con il Centro di Archeologia Mediterranea di Kazimierz Michałowski a Varsavia. Ha condotto le analisi antropologiche su ossa umane in decine di siti archeologici in Polonia e all’estero. Dal 2006 fa parte della missione archeologica a Naqlun nel Oasi Fayoum in Egitto, dove dal 2009 svolge il ruolo di antropologo principale. Dal 2015 è anche il principale antropologo della missione archeologica a Gebelein in Egitto, nella quale, a prescindere delle ricerche osteologiche, è anche coautore di un nuovo metodo della prospezione antropologica con uso di tecnica GIS.

Ha finito numerosi corsi e laboratori di antropologia fisica, anatomia, paleontologia, condotte dai ricercatori britannici e polacchi di varie specializzazioni e anche i corsi di soccorso medico, lavoro con la camera e gestione di crisi. Partecipante di numerose conferenze e laboratori. Dal 2002 si occupa anche di divulgazione scientifica. Dal 2010 è la titolare della ditta Vespers, che si occupa delle analisi bioarcheologiche e di educazione dei bambini e gioventù.

Per ora è l’unico antropologo in Polonia che in modo complesso studia le mummie egiziane.